Arciragazzi Vicenza

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"LUDOTECA ARCIRAGAZZI: LA MULTICULTURALITA' COME RISORSA"
L'integrazione dei bambini di Viale Milano e Via Torino vissuta attraverso il gioco.

Vicenza, 30 Aprile 2011

La “Ludoteca” di Arciragazzi Vicenza è un progetto che nasce nel 2002 con lo scopo di creare uno spazio dedicato ai bambini in cui coniugare sostegno scolastico, gioco e socialità. Il trasferimento avvenuto a settembre 2010 nella ex-Scuola Giusti, a ridosso del centro cittadino e ai bordi di una zona considerata problematica, ha fatto decollare questo progetto. Sono infatti sempre più numerosi i bambini che partecipano alle attività della “Ludoteca”, tra questi, molti con i genitori di origine bengalese, pakistana, filippina e africana residenti nelle vie adiacenti.
Nei due pomeriggi in cui la “Ludoteca” è aperta, i bambini sono affiancati nello svolgimento dei compiti scolastici dagli educatori di Arciragazzi, un lavoro apprezzato dalle famiglie, ma anche dagli insegnanti che hanno così un supporto nel difficile lavoro di alfabetizzazione dei bambini che non sono di madrelingua italiana. A questa attività, si affiancano preziosi momenti in cui il gioco si fa protagonista: giochi di gruppo, giochi cooperativi, laboratori musicali e creativi in cui i bambini sperimentano lo stare assieme e scatenano la loro fantasia.
Da qualche settimana, inoltre, una volontaria di Arciragazzi ha aperto, in contemporanea con la “Ludoteca”, un laboratorio di bigiotteria per le mamme dei bambini, dando loro la possibilità di stare assieme, praticare l'uso della lingua italiana e condividere uno spazio di socialità e interazione.
La “Ludoteca” e le attività ad essa collegate, assumono ancor più importanza se si pensa che sono dei servizi gratuiti che migliorano la vita delle famiglie e facilitano l'azione interculturale in una zona in cui scarseggiano le occasioni di partecipazione per questi cittadini. Gli educatori volontari di Arciragazzi che danno vita alla “Ludoteca”, sono circa una decina, e si alternano nei pomeriggi del martedì e del giovedì per seguire i bambini e rendere più colorato un quartiere considerato da molti problematico e grigio.
La “Ludoteca” di Arciragazzi, assieme alle altre attività rivolte ai migranti organizzate dalle associazioni presenti alla ex-scuola Giusti, sono esempi di come l'integrazione e il coinvolgimento attivo delle persone siano possibili anche in un quartiere considerato “degradato” e di come la multiculturalità di Viale Milano e Via Torino sia in verità una risorsa e non solo un problema.

20 NOVEMBRE 2010

Perché festeggiare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nonostante tutto!


Il 20 Novembre è la giornata internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. 21 anni fa, nel 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha promulgato la Convenzione dei diritti, che è diventato il Trattato più ratificato nella Storia dell’umanità. L’Italia l’ha ratificata 19 anni fa, con la Legge 176/91. Da quel momento i diritti dei bambini e dei ragazzi sono Legge, obbligo dello Stato. Noi festeggiamo con amarezza questa ricorrenza, a pochi giorni dall'approvazione da parte del Governo di un “Piano Infanzia” su cui abbiamo espresso in più sedi il nostro dissenso perché carente su punti a nostro avviso fondamentali:
  • mancano le risorse per attivarlo;
  • si ignora il tema della partecipazione, a parte un breve passaggio (nemmeno ben definito) sull'ascolto;
  • non c’è una chiara individuazione dei soggetti attuatori e di strumenti, tempi di realizzazione, attività di monitoraggio e di valutazione;
  • non si prevedono azioni orientate all'attivazione di “Patti generazionali”;
  • non si prevedono azioni rivolte ai minori stranieri;
  • manca la definizione dei livelli essenziali, definiti e garantiti, di tutti i servizi rivolti all'infanzia e all'adolescenza.
Nella società italiana è in atto un progressivo processo di emarginazione e ghettizzazione nei confronti dei ragazzi e delle ragazze, quasi una segregazione di stampo securitario, che propone luoghi, tempi e spazi protetti e isolati, perché il resto del mondo è ormai percepito come “fuori controllo”. Questo comporta una pericolosa deriva verso la logica esclusiva dei servizi per l'infanzia, considerati i soli a poter essere educativi. Noi pensiamo invece che la funzione educante dovrebbe poter essere svolta con competenza – dando a ciascuno il suo – da tutti gli attori adulti delle nostre comunità (dai vigili agli spazzini, dai nonni alle cassiere, dagli architetti agli amministratori locali, fino ai legislatori). E’ evidente, tanto nei fatti quotidiani quanto nelle scelte politiche, che non si è affermata la cultura dei diritti dell'infanzia proposta dalla Convenzione ONU. Si preserva unicamente l’aspetto della protezione, dimostrando ancora una volta la rinuncia della società adulta a considerarsi e proporsi come educante. Ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze stiamo offrendo una brutta immagine del mondo adulto, farcita di pessimi contenuti: l’idea che l’individualismo e l’arrivismo siano vincenti rispetto al senso di comunità, che il competere vinca sul cooperare, che fare mercimonio del proprio corpo sia il miglior investimento sul futuro. E che alla fin fine tutto questo sia normale nelle relazioni umane e sociali. Noi non possiamo e non vogliamo adeguarci. Arci e Arciragazzi guardano con preoccupazione all’aggravarsi di una vera e propria emergenza educativa nella società italiana. Servirebbero scelte politiche e azioni concrete per contrastare questa deriva, e invece assistiamo alla progressiva erosione delle risorse per il settore sociale, educativo e culturale. E’ miope non capire che il benessere dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, è un investimento non solo per il futuro ma anche per il presente del nostro Paese. Dobbiamo riaccendere i fari sul ruolo decisivo dell'educazione popolare. Rilanciare il senso e l’azione derivante dalla funzione educativa non formale e informale dell’associazionismo, per offrire alle nuove generazioni strumenti con cui affrontare il cambiamento, per proporre agli adulti, alle famiglie e alla “cultura” un punto di riferimento pedagogico, ma anche operativo, per superare questa deriva. L'associazionismo è già di per se un’idea di comunità educante e come tale un modello da sostenere. In questi tempi bui il nostro impegno è dare senso alla parola solidarietà investendo sull'educazione reciproca, sulla vicinanza, su una nuova coesione sociale, sulla consapevolezza di chi, costruendo per il proprio futuro, agisce sul proprio presente. L'Infanzia e l’adolescenza rappresentano l'uno e l'altro. Ripartiamo dal basso, dalle persone e dalle comunità, per costruire e ricostruire società. Arci e Arciragazzi si incontrano qui, per sviluppare insieme un progetto di educazione popolare, attraverso il protagonismo dei bambini e delle famiglie, dei ragazzi e dei giovani, nell'affermazione dei propri diritti e nella costruzione di risposte ai propri bisogni. Il 20 novembre è il giorno dei diritti dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze e noi lo festeggiamo insieme a loro. Con l’amarezza di chi vede troppo spesso quei diritti calpestati, ma anche con la fiducia di chi non rinuncia a impegnarsi per un futuro migliore. Pasquale D'Andrea (detto Lino), Presidente Nazionale Arciragazzi Francesco Camuffo, Responsabile Politiche per l'infanzia e adolescenza Arci

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